March 23, 2007


Staminali per ricostruire legamenti, cartilagini e muscoli danneggiati


Scott Rodeo, ricercatore dell'Hospital for Special Surgery di Manhattan nonchè ex medico della squadra olimpionica americana, ha sperimentato con successo sui topi la ricostruzione dei legamenti crociati del ginocchio e dell'articolazione della spalla grazie all'utilizzo di cellule staminali adulte o prelevate da cordone ombelicale. Alcuni ricercatori sono certi che questa sia la nuova frontiera dell'ortopedia. Spiega Rodeo: "Le cellule staminali hanno uno straordinario potere benefico nell'indurre la rigenerazione dei tessuti e sono convinto che nel giro di cinque anni sarà possibile pensare a delle applicazioni sull'uomo".Questa nuova possbilità sarebbe molto utile soprattutto agli atleti e nei prossimi anni potrebbero essere utilizzate le cellule staminali del cordone ombelicale dei figli degli atleti per rigenerare legamenti, cartilagini ma anche muscoli. Secondo fonti del Sunday Times già cinque giocatori del Liverpool avrebbero depositato in una banca del sangue le cellule del cordone dei propri figli e forse in futuro molte altri atleti potrebbero "assicurarsi" in questo modo contro gli infortuni.
''Se qualcuno ha un figlio di 5 o 6 anni con un talento atletico eccezionale - sostiene Johnny Huard, direttore dello Stem Cell Research Center di Pittsburgh - potrebbe far prelevare un po' di cellule staminali giovani del bambino e congelarle. Forse ci vorranno anni per l'uso pratico di queste tecniche ma di certo questo è il futuro della medicina sportiva. Il lato negativo, secondo Huard, è che le stesse cellule staminali potrebbero diventare il nuovo doping, cioè potrebbero essere usate per costruire più massa cellulare e non sarebbe possibile scoprirlo. Fonte: Molecularlab.it (23/03/2007)

March 22, 2007

Isolato il virus che causa il diabete di tipo 1
Si chiama Coxsackie B4 ed è stato isolato in Italia, confermando l'ipotesi di un virus alla base della patologia Sulla rivista dell'Accademia delle Scienze Americane (PNAS) si apprende che grazie ad una ricerca internazionale condotta dalle Università di Siena e Pisa e da Novartis Vaccines è stato possibile isolare per la prima volta, dal pancreas di pazienti affetti da diabete di tipo 1, il virus Coxsackie B4.Si convalida direttamente così un'ipotesi avanzata vent'anni fa: un virus causa lo sviluppo del diabete di tipo 1. Stefano Censini, ricercatore di Novartis Vaccines, spiega che "fino ad oggi il coinvolgimento di questo virus nello sviluppo della patologia era stato provato solo in modo diretto. Ora invece, per la prima volta, l'infezione virale è stata accertata in modo inequivocabile. "Che esista un legame diretto tra il virus e la patologia autoimmune di Siena è provato dal fatto che le cellule pancreatiche positive per il virus Coxsackie B4 sono risultate caratterizzate sia da insulite - il tipico stato infiammatorio della malattia - sia dalla ridotta capacità di produrre insulina, che è uno dei segni distintivi del diabete", questo è quanto spiega in proposito Francesco Dota, docente di Endocrinologia all'Università degli Studi di Siena.Fonte: Molecularlab.it (20/03/2007)