March 20, 2002

La formazione dell'Accademia Nazionale di Medicina


E' stata appena pubblicata la brochure 2002 dell'Accademia Nazionale di Medicina ( www.accmed.net). E' un'utile lettura, sia per i medici che per i cittadini. Oltre ad veicolare notizie sull'Accademia, comunicare funzioni e programmi,la pubblicazione illustra i contenuti delle attivita' formative suddivise per specialita' (anatomia, chirurgia, genetica, nefrologia, neurologia, ecc.). Alcune programmi sono poi indirizzati a materie e discipline non cliniche che oggi sono invece assai richieste dal mondo dei professionisti ( diritto sanitario, sanita' pubblica, scienze sociali, management, ecc.). Interessanti soprattutto quei moduli formativi che trattano temi di estrema attualita' come il federalismo ( in Italia, in Europa e nel mondo) e la razionalizzazione della rete ospedaliera. Sui temi del management, infine, e' possibile trovare nel sito una sezione specialistica, che non solo offre informazioni ma permette anche di effettuare alcuni test di verifica. Un utile esercizio per i medici ed una curiosita' non inutile per gli utenti che potranno conoscere meglio cosa sta succedendo nel mondo della Sanita'.
Aziende ospedaliere come imprese di servizi: ecco le novita'


E' ormai un decennio (dal d.l. 502\92) che il complesso delle disposizioni legislative emanate ha introdotto le premesse per trasformare gli ospedali in aziende. Fino a poco tempo fa,per "azienda" si intendeva autonomia gestionale, organizzazione efficiente, parita' di bilancio e via dicendo. Attraverso la traformazione degli ospedali ( per il momento solo di alcuni) in fondazioni affidate in gestione a privati, si e' fatto un passo avanti. Non si tratta piu' di dare agli ospedali un assetto per garantire un funzionamento efficiente, ma di trasformare le strutture in vere e proprie imprese (la novita' e' ben colta in un recente articolo del il Sole 24 Ore del 13 marzo). V'e' un qualche pericolo in questa evoluzione ? Si e no. Dipende ovviamente da come il cambiamento verra' operato . Un ospedale che dovesse chiudere un reparto perche' divenuto antieconomico sarebbe coerente con i razionali economici ma potrebbe danneggiare i pazienti, costretti magari a ricoverarsi in un ospedale distante 200 kilometri.

L'ospedale si sceglie in rete


Cambiano le tecnologie, cambia il sistema e cambiano i comportamenti. Ieri, i pazienti che dovevano ricoverarsi, chiedevano consigli ai medici e per lo piu' sceglievano l'ospedale vicino casa. I dati segnalano ormai da alcuni anni che la "mobilita' per i ricoveri" e' in crescita. Si parte dal Sud per andare al Nord, soprattutto, ma anche chi risiede nelle aree dotate di ospedali va alla ricerca di strutture rinomate dove operano medici di fama. I processi di scelta sono destinati a evolvere. Sono ormai molte le guide ( pubblicate dagli Enti locali, da associazioni professionali e da agenzie private) che aiutano gli utenti a selezionare le strutture di ricovero. L'ultima della serie ( la guida degli ospedali pubblicata da "Il pensiero scientifico") e' davvero interessante. Riporta gli indirizzi internet dei maggiori ospedali americani ed italiani specializzati nel trattamento di alcune malattie. Entrando nei siti degli ospedali, poi,si e' grado di visionare e scaricare numerose informazioni. I medici dovranno presto abituarsi a trattare con utenti informati, esigenti e piu' esperti nel valutare le cure.

March 19, 2002

Medici e Sanita' pubblica piacciono agli Italiani


Su "Famiglia Cristiana" e' apparso un sondaggio basato su un campione di 800 intervistati. Il tema e': cosa pensano gli italiani ella Sanita' . Questi i risultati : in caso di bisogno ( e, cioe', se si ha un problema di salute), ben il 70.4% degli italiani si rivolge al settore della cosiddetta "medicina tradizionale" in maniera esclusiva ( e non alla medicina alternativa); il 94.3% degli italiani, se ha problemi di salute, prende informazioni dal medico di famiglia ( il 4.4% anche dal farmacista); quasi il 50% ritiene che sia "soprattutto il settore pubblico" il piu' affidabile. Iinfine, l'88% degli italiani ritiene che il Governo debba investire di piu' nel sistema pubblico.I risultati sono coerenti con quelli di analoghi precedenti sondaggi sia in Italia che all'estero. Nonostante le critiche e, talvolta, i disagi subiti dai cittadini per le inefficienze e le attese del servizio pubblico, sembra che gli italiani (come del resto i cittadini europei) siano convinti che una sanita' pubblica completa riesce in ultima analisi a garantire di piu' di un sistema sanitario organizzato su base assicurativa. Ove le assicurazioni prevalgono, infatti, i "premi" sono di gran lunga superiori ai costi della sanita' pubblica.