January 25, 2002

Angioplastica sottozero
Una tecnica sperimentale permette di rimuovere aterosclerotiche dalle arterie senza pericolo di nuove occlusioni
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Vecchia medicina nuova terapia?


L'unione di un trattamento chemioterapico standard e della suramin (un farmaco usato fino ad ora per curare le infezioni parassitarie) puo' giovare ai malati di tumore polmonare in fase avanzata.
Fino ad ora il 90% dei malati di cancro polmonare in fase metastatica moriva entro un anno se non curato,ed il 35% riusciva ad arrivare ad un altro anno se riceveva un trattamento appropriato.
Trattando invece i pazienti con sostanze chemioterapiche unite a piccole dosi di suramin si ha un arresto del tumore.
I tumori metastatici producono grandi quantita' di fattori di crescita dei fibroblasti (FGF) che impediscono ai farmaci chemioterapici di avvicinarsi al tumore.
Suramin inibisce FGF e quindi permette ai farmaci di colpire le metastasi.
Il problema e' trovare la giusta dose di suramin che non sia tossica ma che riesca ad essere efficace.
Drug Discovery Today n.24 Dicembre 2001
Soia e tumore


La genisteina e' un estrogeno naturale che si trova in grande quantita' nella soia.
Si e' scoperto che questa sostanza puo' stimolare la crescita di tumori umani causati da estrogeni quail il tumore del seno.
Si consiglia quindi alle donne con un tumore estrogeno-dipendente o con una predisposizione a questo ,di ridurre il consumo di soia o di prodotti che contengono alti livelli di isoflavone.
Lo studio e' stato fatto su topi in cui , dopo aver indotto sperimentalmente un tumore simile a quello umano ,si ha uno sviluppo di questo direttamente proporzionale alla quantita' di genisteina assimilata.
Questi risultati concordano con quelli gia' pubblicati su due riviste specializzate:
Carcinogenesis 22,2001 e Cancer Research 61,2001
Journal of Nutrition,Novembre 2001
Obesita' e neuroni


Il metabolismo energetico dipende dalla regolazione dei tessuti adiposi tramite segnali ormonali o nervosi.
Per studiare l'interazione fra neuroni e cellule adipose e' stata fatta una cultura cellulare in cui in cui accanto a cellule di tessuti adiposi bianchi (3T3-L1) vengono coltivate cellule nervose.
In questo sistema ex-vivo ,la presenza di adipociti aumenta la secrezione di NPY(neuropeptide Y) da parte dei neuroni.
Questo peptide regola l'assunzione del cibo ed alcune funzioni cardiovascolari.
La presenza di insulina,che da sola non influenza le cellule nervose,diminuisce l'aumento di NPY dovuto alla presenza di adipociti.
NPY a sua volta diminuisce la lipolisi e la secrezione di leptina da parte degli adipociti come risposta ad una stimolazione beta-adrenergica.
Cosi' gli effetti di NPY centralmente e perifericamente sono correlati,perche' alti livelli di NPY nel cervello ci inducono a mangiare, mentre parallelamente c'e' una diminuzione della lipolisi nei tessuti grassi.
La comprensione di questa correlazione fra neuroni e cellule adipose e' utile nello studio di obesita' diabete ed altre simili disfunzioni metaboliche.
TRENDS in Neurosciences Vol.25 Gennaio 2002

January 24, 2002

Posti letto: i conti da rifare


Il 2002 e' l'anno in cui dovrebbe partire l'applicazione del decreto 347 ( patto di stabilita' tra lo Stato e le Regioni). Passare dalle parole ai fatti potrebbe portare qualche sorpresa a quelli che non avevano prestato molta attenzione a questa faccenda. Si prevedeva, infatti, che il numero di posti-letto per 1000 abitanti fosse pari a 5, di cui 4 per i cosidetti "acuti", 1 per riabilitazione e lungodegenza. Stando alle statistiche dell'Istat, i posti letto esistenti sarebbero cosi' ripartiti: 4,7 per acuti e 0,8 per non acuti, pari ad un totale di 5,3. Occorrerebbe, quindi, disattivare uno 0,3 totale. Un ulteriore problema e' quello di decidere dove ridurre i posti letto. Nel settore pubblico, infatti, il tasso di acuti e' gia' al 4 ma si arriva a 4.7 perche' esiste una non trascurabile quota di posti letto nel settore privato accreditato. Il problema e' davvero "acuto" - tanto per utilizzare una terminologia adeguata al caso- perche' la disattivazione di posti letto ha come inevitabili conseguenze ristrutturazioni del personale. Questa previsione e' talmente vera che nel decreto 347 e' stato prevista non solo la riduzione dei posti letto, ma anche la mobilita' del personale.