April 12, 2003

Diagnosticare la tubercolosi
L’esame del numero di cellule T del sistema immunitario permette di identificare le infezioni latenti


Molte persone infette dalla tubercolosi ne sono ignare e non ricevono alcun trattamento fino a quando non si ammalano e diventano contagiosi. Questo perché i medici non sono in grado di diagnosticare in modo accurato l’infezione fino a quando i sintomi non appaiono. Tutto ciò presto potrebbe cambiare grazie a un nuovo esame del sangue.
Il batterio Mycobacterium tubercolosis provoca tosse persistente (che diffonde ulteriormente la malattia), muco, febbre, e sintomi simili a quelli dell’influenza. Gli antibiotici sono riusciti a rallentare in modo notevole questa malattia, ma non l’hanno sconfitta del tutto. E il miglior esame per rivelarla, vecchio di un secolo, consiste ancora in una puntura, che per di più può dare un risultato errato nel caso in cui una persona fosse stata vaccinata contro la TBC. Gli sforzi per sviluppare un test migliore sono stati complicati dal fatto che il sistema immunitario non produce anticorpi - che di solito vengono rivelati dai test diagnostici - per combattere l’infezione.
Il nuovo esame, sviluppato dall’immunologo Ajit Lalvani dell’Università di Oxford, rivela invece le cellule T del sistema immunitario. Si tratta delle cellule che rispondono a una proteina espressa nel batterio della tubercolosi. Il nuovo test, chiamato ELISPOT, è stato usato per studiare un’epidemia scoppiata in Gran Bretagna in una scuola media nel 2001. ELISPOT ha individuato valori massimi di cellule T negli studenti che sedevano più vicini al bambino infetto, e ha permesso di stabilire che 97 dei 594 studenti presentavano un’infezione latente. Il normale test ne ha identificati di più, 128, ma 31 di questi erano stati vaccinati contro la TBC, il che suggerisce che si trattava di false positività.
Lo studio è stato pubblicato sul numero del 5 aprile della rivista “The Lancet”. Lalvani afferma che ELISPOT potrà essere usato non solo per diagnosticare le infezioni da TBC, ma anche per prevedere chi svilupperà la malattia allo stato completo e per monitorare le cure.


Fonte: Le Scienze S.p.A.